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Leggere per creare – Dal testo al personaggio

Negli anni abbiamo osservato una lacuna significativa nel percorso di molti attori:
una scarsa abitudine alla lettura profonda del testo, e una sottovalutazione della visione autoriale.

Leggere un testo non è semplicemente interpretarlo, sorvolando la visione dell’autore: è riconoscere la visione del mondo che lo ha generato, capirne il ritmo interno, il pensiero, i conflitti, le persone che lo abitano. E su questo, per me, la pura passione di Stanislavskij nel definire il rapport col testo all’inizio de Il Lavoro dell’attore sul personaggio è la miglior definizione di attitudine necessaria e ogni volta di rinnovato entusiasmo nell’affrontare un’opera.

Senza questo passaggio, l’attore rischia di costruire qualcosa di “piccolo”, esterno e superficiale.
Per Irina Galli c’è piacere più profondo del riuscire a Vedere la realtà del testo.

Solo attraversando il testo in profondità si può dare vita a un personaggio che sia una persona tridimensionale, non un’idea, ma un essere umano reale, collocato nel tempo e nello spazio dell’azione scenica.

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